insieme… guardo

Inserita a Marzo 4, 2017

Uno sguardo per rimanere insieme! Anche negli occhi dei passanti lo cogliamo, lì dove possiamo percepire la stessa ansia e aspirazione alla bellezza che trascende tutti noi, inconsapevolmente, ma che ci abita. Lo sguardo reciproco è più profondo perché gli occhi trovati sono lo specchio dell’Anima.

Non vedere, guardiamoci negli occhi, acrilico su tela, cm 50x40

Non vedere, guardiamoci negli occhi, acrilico su tela, cm 50×40

“Ora l’interno è anche ‘fuori’, è diventato anche fenomeno e si può vedere; l’esterno è anche ‘dentro, è sentito e vissuto e può essere assunto nella propria viva esperienza. Nello spazio dell’opera d’arte le cose sono tutte le une con le altre l’uomo è ad esse vicine come mai può verificarsi nella realtà immediata”.

“Ciò che di conseguenza si esige nella conoscenza dell’opera d’arte, è non soltanto il vedere e l’ascoltare, come per gli oggetti che ci stanno sempre attorno; ancor meno è il gioire e il compiacersi dei consueti godimenti. L’opera d’arte piuttosto apre uno spazio in cui l’uomo può entrare, e là respirare, muoversi e intrattenersi con le cose e gli uomini ivi apertisi. Ma per questo egli deve impegnarsi: e qui si chiarisce, in un suo particolare aspetto, quel compito che per noi moderni è pressante quanto forse nessun altro, quello cioè della contemplazione. Noi siamo diventati degli attivisti e ne andiamo superbi; in verità abbiamo disimparato a stare in silenzio, a raccoglierci, ad aprirci, a guardare e a far salire in noi le cose essenziali. Per questo, così pochi fra noi hanno, a dispetto di tanto parlare d’arte, un autentico rapporto verso l’arte. I più vi avvertono bensì qualcosa di bello; spesso si intendono anche di stili e di tecniche; talvolta non vi cercano che quanto vi si può rinvenire di materialmente interessante o sensualmente eccitante. Ma il vero rapporto con l’opera d’arte non ha nulla a che vedere con tutto ciò. Esso consiste nel farsi silenziosi, nel raccogliersi, nel penetrare, nel guardare, spiare, partecipare, desti i sensi e l’anima aperta. Allora si mostra il mondo nascosto nell’opera.”

Romano Guardini (Verona,1885 – Monaco di Baviera,1968), presbitero, teologo e scrittore italiano naturalizzato tedesco.

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