
01...d'abbraccio allumati, rappresentazione tridimensionale, smalto e olio su ferro e alluminio modellato, cm 40x26 di base, cm 110 di H, cm 70x50 di profondità.

Accesi da un abbraccio. Lama di luce calata nel buio... Quanta energia pura nell'armonia di un abbraccio! Speranza sicura di un legame sincero. Vincolo caldo di pace a formare un "noi”. Bandiera svettante di colori a simboleggiare unità di popoli.
02 ...d'abbraccio allumati

03 ...d'abbraccio allumati

04 ...d'abbraccio allumati

05 ...d'abbraccio allumati

Porte regali, acrilico su tela, cm 100x85

Intimità, acrilico su tela, cm 160x85

Immago in dialogo, olio su tela, cm 80x60

Angeli su grotte, acrilico su tela, dittico, cm 140x100

Diamante in volo, acrilico su masonite, cm 100x70

The light side of the moon, mista su polistirolo incavato, 50x40

Elevazione, mista su tela, cm 160x160

Guardando la farfalla, mista su tela, cm 50x40

Alla velocità del cielo, olio su tela, cm 60x80

Traguardo infinito, olio su tela, cm 100x80

Dear energy, olio su tela, dittico, cm 160x60
Umile danza di luce scalda le nostre case, profumale di celesti armonie, liberale da miserie inquinanti.

Ville lumiere, acrilico su parete, cm 270x140 di fronte

Ville lumière, acrilico su parete, cm 270x140

Aleggia sulle acque mista su tela cm 35x25

Coppia feconda, mista su tela cm 35x25
ASTRATTI oggi, ieri, domani, astratti.
QUESTA COLLEZIONE, astratti, vuol mostrare come l’esercizio dell’essenziale che muove all’atto creativo tangibile è intimamente connesso con la ricerca della bellezza sintetizzata in quei segni che decidono lo stile stesso dell’artista. Ecco perché rimane una delle attività operative fra le più concrete e, insieme, fra le più spirituali – e non è certo casuale il titolo rivelativo di Vasilij Kandinskij al suo saggio: “Lo spirituale nell’arte”.
Potremmo dire di un’operazione umana molto semplice ma tutt’altro che superficiale perché tutto l’essere è assorbito, catturato e rapito nella dimensione vitale dell’irrazionalità che palpita addirittura “nel sogno del sogno” come canta la poesia spagnola: “Ayer soñé que veía a Dios / y que a Dios hablaba; / y soñé que Dios me oía…/ Después soñé que soñaba”. (Antonio Machado, “Proverbios y cantares”, de Campo de Castilla, 1912)
Confondere i due termini, “semplice” e “superficiale”, non rende giustizia all’arte e all’artista che spesso subiscono l’equivoco. L’arte può solo proporsi, semplicemente, senza mai imporsi. Entra in punta di piedi, come un’opportunità inedita e originale che stimola e invita all’attenzione impegnativa, “rallentata”, che stride con la tendenza distratta di molte persone immerse, spesso, solo nel click virtuale tecnocratico del “mordi e fuggi”.